«Non c’è immagine più irreale del volto bianco di un figlio adolescente morto e adagiato in una bara, non c’è strazio più gelido che sentire alle spalle i necrofori che di quella bara portano il coperchio, non c’è fragore più lancinante di una saldatrice che la chiude, di un martello che l’inchioda. È in questi suoni, immagini, gesti, tragici, inevitabili e in fondo banali, che eliminano per sempre il corpo, la fisicità di una persona amata, che Nanni Moretti colpisce al cuore lo spettatore.» scriveva Natalia Aspesi su La Repubblica l’8 marzo 2001 a proposito del film “La stanza del figlio” di Nanni Moretti.
Quando si parla di “lutto” si tende subito a rivolgersi verso la perdita di una persona cara, il coniuge, un figlio, un genitore; chi vive un lutto, una perdita di questo genere, ha la sensazione che tutto finisca li e non possa più continuare in alcun modo, gli sembra che niente abbia più senso e niente di quello che ha vissuto fino a quel momento sia servito a qualcosa, e che niente servirà più.
Il lutto è la perdita di una parte di noi: non è tanto la perdita della persona o dell’oggetto amato ma di quello che lui rappresentava per noi, o meglio di quello che rappresentava all’interno di un “noi”.
Questo libro nasce come sviluppo ed evoluzione di quella che è stata la mia tesi di laurea. Ero così soddisfatto del lavoro fatto che ho deciso, anche su incitamento di tutti coloro che avevano letto la tesi, di approfondirla, rimaneggiarla, ampliarla e pubblicarla facendone un volumetto da poter mettere a disposizione di tutti, soprattutto di coloro che stavano vivendo momenti difficili a causa di perdite significative.
La mia stessa storia mi ha spinto a cimentarmi in un argomento così complesso e delicato, un lutto travolgente, vissuto in modo patologico, con complicazioni varie e risolto dopo molti anni, anche grazie ad un percorso terapeutico che solo in parte mi ha aiutato ma che mi ha comunque fornito degli strumenti necessari per proseguire nel mio lavoro che è poi culminato nella decisione di laurearmi in psicologia, percorso che considero una delle scelte più felici della mia vita e che mi ha portato a cominciare a conoscere una materia che rientra completamente nei miei interessi e che mi ha aperto una visione su un ambito di conoscenza di cui avevo veramente bisogno.
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VincereilLutto 